Pubblico L'intervento di Eliana Menna all'assemblea programmatica Regionale Dell'IDV svolto a Francavilla al Mare il 07-03-2009
L’assemblea programmatica di oggi non può non partire da una riflessione che prende spunto proprio dal nome del partito, cercando di intepretare il significato, le responsabilità e il ruolo che formazione ha, e deve avere nella vita politica del nostro paese.
Italia dei Valori, rappresenta la sintesi piu’ efficace per avere una visione sana della politica. Italia, perché il nostro paese e’ stato culla di civiltà, solidarietà e dinamismo e, quindi, oggi dobbiamo lavorare affinché si possa di nuovo esserne fieri.
“Valori”, perché oggi più che mai abbiamo bisogno di riformulare le nostre scelte in conformita’ con quei valori che rappresentano i pilastri della nostra societa’ e che molti tentano di dipingere come superflui e obsoleti: come degli incidenti di percorso. Questi valori infatti vengono sistematicamente calpestati. Ne citero’ solo tre: l’uguaglianza, la giustizia e la libertà. Dal punto di vista costituzionale dovremmo essere uguali tutti davanti alla legge, ma questa classe politica e’ riuscita nell’impresa di rendere i cittadini diversi proprio per mezzo della legge! E le varie leggi ad personam ne sono la piu’ vergognosa testimonianza. Anche il valore della giustizia e’ stato da questa classe politica esorcizzato: l’impunita’ e’ oggi la dottrina vigente. Il tentativo e’ quello di costruire una giustizia d’elite, di ceto; il progetto e’ quello di una giustizia strumento di intimidazione e punizione dell’avversario. Il tentativo cioè di controllare politicamente la giustizia. Questo che ci mette alla berlina anche a livello internazionale visto che con alla condanna di Mills non c è sta pariamenti la condanna al corruttore, a Berlusconi, essendo il reato di corruzione un reato unico a concorso necessario, ossia è necessaria la presenza del corrutore e del cotrrotto per il presupposti del reato. Il controllo della politica sulla giustizia uccide la libertà. Appunto libertà. L’idv oggi più che mai deve articolare le sue proposte recuperando il valore della libertà. La liberta’ di avere una propria visione delle cose, un proprio credo, una propria opinione; la liberta’ di formulare le nostre critiche e le nostre proposte. La liberta’ di non essere emarginati politicamente, culturalmente, mediaticamente. La liberta’ insomma di non essere le vittime di quella che Tocqueville e John Stuard Mill chiamavano la tirannia della maggioranza, e che sembra essere lo strumento dell’attuale governo.
Una tirannia che e’ il risultato politico di quella che definirei la “dottrina Berlusconi”: l’annientamento dell’avversario, ’idea che se si ha la maggioranza si ha automaticamente la possibilita’ di fare quel che si vuole.
Ma, la “dottrina Berlusconi”, è come un virus che ha contagiato pericolosamente anche le politiche e la forma mentis di molta parte della sinistra.
Inoltre il virus , ripeto, quello della strafottenza e della supponenza di chi detiene il potere, non deve contagiare l’italia dei valori che si gioca oggi,con queste elezioni, una possibilità storica: la possibilità di essere la forza politica leader dell’oposizione, una forza politica radicata sui territori e punto di riferimento dei cittadini. Ma soprattutto una forza politica riconoscibile, perché dice cose chiare e mantiene le cose che dice.
L’idv deve colmare quel vuoto che si è creato tra eletto ed elettore e deve dimostrare che si può far politica per gli altri e non soltanto per se stessi. Alle parole devono seguire i fatti. Evitare quindi il virus, allontanandosi soprattutto da quella pratica del “ma anche”
che ha configurato agli occhi degli italiani l’incapacità di decidere e soprattutto la tendenza al pasticcio ed al compromesso. Il Pd, maggior rappresentante del “ma anche” solo oggi si accorge di aver sbagliato nel aver forzosamente difeso il pensiero che tutto e il contrario di tutto possono convivere nelle scelte politiche e di governo.
Un esempio dell’applicazione della “dottrina Berlusconi” e dell’applicazione del “maanchismo” sta nella storia degli ultimi tre anni del centro sinistra a Vasto.
A Vasto abbiamo vinto le elezioni con due parole chiavi: cambiamento e vocazione.
Il cambiamento non doveva essere solo quello esterno della parte visibile della città, ma si doveva praticare un nuovo rapporto con il cittadino fatto di trasparenza e condivisione. Invece, purtroppo si sono ripetuti gli stessi errori delle vecchie amministrazioni, le stesse modalità di supponenza e superiorità che hanno deluso il cittadino, ferendolo nel suo profondo, deludendolo ancora una volta.
La vocazione. Si doveva lavorare per far diventare Vasto la perla dell’Abruzzo centro di cultura e di turismo. Invece anche qui ci si è arrabattati alla meno peggio cercando di far poco o nulla e avallando le politiche del “ma anche” mettendo insieme la piccola pesca con lo sviluppo della zona industriale, il turismo con il progetto dell’inceneritore, il porto commerciale con il porto turistico ect.
La vocazione invece, è fatto serio e bene ha fatto il deputato Augusto Di Stanislao presentando un'interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico in merito alle trivellazioni che stanno interessando l'Abruzzo.
La politica è fatta di scelte se vuole essere vera politica. Allora si deve decidere su cosa fare nei prossimi anni, si deve decidere che tipo di configurazione economica e sociale dare al territorio, si deve decidere, anche per poter uscire dalla crisi, su quali settori investire. Questo oggi è anche il compito dell’idv, quello cioè di lavorare al governo dei territori per incidere, risolvere , cambiare e riacquistare la fiducia della gente.
L’Italia dei valori è oggi l’unica scelta di serietà,di trasparenza e non di comodo!
Eliana Menna