Essere puntuali

mercoledì 21 ottobre 2009

CIVETA UN FILM GIA' VISTO

ALLA FINE COME SEMPRE SUCCEDE PAGHERANNO LE PERSONE PIU’ DEBOLI E MENO RESPONSABILI, CIOE’ I LAVORATORIIl Consorzio Intercomunale del Vastese, (consorzio obbligatorio, cioè di scopo) nasce dal lontano 1986, ottiene un finanziamento di fondi ordinari dello stato (a fondo perduto) di 23 miliardi di £ per realizzare una discarica.
Il progetto iniziale era finalizzato alla realizzazione di un impianto integrato per il trattamento dei rifiuti solidi urbani e prevedeva anche la realizzazione di un inceneritore (o termovalizzatore) cioè di un impianto che utilizza come combustibile i rifiuti, con lo scopo di eliminare e produrre energia con il calore prodotto dalla combustione.
L’impianto era rivolto a soddisfare le necessità di smaltimento del Comprensorio del Vastese e veniva realizzato nel territorio di Cupello.
Del Consorzio facevano parte i comuni di Vasto, San Salvo, Casalbordino, Scerni, Pollutri, Villalfonsina, Monteodorisio e Cupello, successivamente aderirono le due Comunità Montane del Vastese.
L’impianto è stato realizzato con una vasca di stoccaggio rifiuti (aperta nel 1997) per una capacità volumetrica di circa 300.000 mc.
Poiché ogni discarica viene progettata per accogliere un determinato volume di rifiuti, ha una vita limitata e la sua apertura non può essere protratta all’infinito (oggi questa vasca è chiusa per esaurimento della capacità dell’impianto stesso).
Durante i lavori di realizzazione della discarica, la Regione Abruzzo introdusse una Legge che faceva divieto alla realizzazione degli inceneritori su tutto il territorio Regionale, quindi si rese necessario realizzare una variante al progetto iniziale, e fu realizzato un impianto di Compostaggio.
Il compostaggio, o “riciclaggio dei rifiuti organici” è una tecnica per realizzare il compost (concime naturale utile per la campagna).
La lavorazione del prodotto, spazzatura, avveniva all’interno dell’impianto con personale proprio del consorzio, consentendo ai comuni consorziati di conferire la spazzatura ad una tariffa pari a 38 €/t (questa tariffa di conferimento non è stata mai adeguata).
Nella fase iniziale del Consorzio non esisteva la CdA e la gestione avveniva attraverso il consiglio di amministrazione dei Sindaci, (DS, Margherita e Centro Destra); successivamente, in recepimento di una Legge Regionale, il Consorzio, nel 2003 si trasformava in Consorzio Pubblico di rilevante interesse economico e prese il nome di CIVETA (Consorzio Intercomunale del Vastese Ecologia e Tutela Ambientale). Viene introdotta la CdA (Consiglio di Amministrazione) organo collegiale al quale è affidata la gestione del Consorzio.
Nella CdA sono incompatibili tutte quelle persone a carica elettiva (Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali). L’intento era quello di tenere la politica lontana dalla gestione del Consorzio, ma come sempre accade, la politica esce dalla porta e rientra dalla finestra.
Infatti la prima CdA era formata da due rappresentanti di destra e tre di sinistra (due DS e uno di Rifondazione Comunista), il rappresentante di Rc, Sandro Di Scerni, venne rimosso dopo poco tempo, in quanto si era opposto ad alcune assunzioni clientelari.

Del CdA attuale, eletta in questi ultimi mesi, fanno parte 4 esponenti riconducibili al PD ed uno di Centro Destra.
SISTEMATICAMENTE L’IDV, PUR RIVESTENDO UN RUOLO FONDAMENTALE NELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI VASTO E SAN SALVO, VIENE TENUTA IN DISPARTE, E LA COSA ANCORA PIU’ GRAVE, NON VIENE NEANCHE PORTATA ALLA CONOSCENZA DELLA CREAZIONE DELLA NUOVA CDA.
Intanto la discarica, dal 2001/2002 comincia ad effettuare e fornire un servizio di raccolta dei rifiuti ed il primo comune ad usufruire di tale servizio è il Comune di San Salvo. Successivamente ad usufruire del servizio sono anche i Comuni di Cupello, Monteodorisio e Gissi.
La gestione del servizio di raccolta viene effettuata in modo CLIENTELARE attraverso assunzione di mano d’opera non necessaria all’ente (si parla di circa 40 unità lavorative in esubero) e non solo, il servizio viene effettuato ad un prezzo inferiore al costo effettivo.
Inoltre, il comune di San Salvo, ha venduto al Civeta automezzi mai utilizzati dal Consorzio in quanto vecchi ed obsoleti e che il Consorzio sta ancora pagando con rate di Leasing.
Durante la fase di riempimento della vasca di stoccaggio, ed in previsione della sua chiusura, per esaurimento della capacità, veniva realizzata una nuova vasca di stoccaggio. I lavori venivano ultimati nel 2007 per una capienza di 180.000 mc.
Ma dal 2007 ad oggi il Consorzio non riesce ad aprirla, in quanto non riesce ad ottenere l’autorizzazione dall’AIA in sanatoria (Autorizzazione Integrata Ambientale), provvedimento di competenza Regionale.
Detta Autorizzazione non si è riuscita ad ottenerla neanche quando sia la Regione che la Provincia di Chieti erano amministrate dal Centro Sinistra, Autorizzazione che riveste una notevole importanza in quanto a causa della chiusura della discarica, il Civeta è costretta a portare la spazzatura, (L’indifferenziata) all’impianto di Cerratina a Lanciano (impianto a gestione privata).
L’indifferenziata, portata a Cerratina, viene a costare al Consorzio 72 €/t
In definitiva i Comuni pagano al Civeta 38 €/t, la spazzatura viene poi ripresa e trasportata a Cerratina (impianto privato) e pagata 72 €/t, generando così una perdita sistematica di 34 €/t al netto del trasporto .
Pertanto la gestione passiva dei servizi più la perdita dovuto al conferimento all’impianto di Cerratina hanno provocato al Civeta un deficit stimato intorno hai 4/5 milioni di €.
DULCIS IN FUNDO, si fa per dire, dal 1° gennaio 2010 nessun Comune può conferire al Consorzio Civeta l’indifferenziato che deve andare obbligatoriamente alla discarica di Cerratina (Lanciano).
il Civeta, invece, è autorizzato a ricevere solo la FORSU (frazione organica di raccolta differenziata) per una capacità di 30.000 t, (quantitativo che renderà il Consorzio improduttivo) ciò produrrà, inevitabilmente, il taglio drastico del personale mentre sui cittadini ulteriori costi attraverso l’aumento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, TARSU.
Quando poi, sento dire che non è il momento di parlare di responsabilità, ma di fare fronte unico, tra tutti i Comuni aderenti al Consorzio, per cercare di arrivare all’autorizzazione Regionale AIA all’apertura della nuova vasca di stoccaggio, rimango incredulo ed allibito di fronte a tanta sfacciataggine.
Oggi quindi, a detta del Partito Democratico è vietato parlare della lottizzazione avvenuta sistematicamente all’interno del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, Intanto, giusto per non farsi mancare niente, gli stessi Sindaci che non mancano occasione per lanciare i propri strali contro la lottizzazione, sono gli stessi che hanno nominato i membri del nuovo Consiglio di Amministrazione attuale, con accordi di spartizione fatti a tavolino col centrodestra.
Evidentemente la lottizzazione fa schifo solo quando la fanno gli altri.
La situazione, invece, richiederebbe una vera presa di coscienza della responsabilità politica del PD che ha di fatto gestito il Consorzio in modo fallimentare e clientelare.
Il vero atto politico serio da effettuare in questa fase, sarebbe l’azzeramento della CdA, in quanto espressione di una sola parte politica, e la nomina di un Commissario che sia di garanzia per tutti i Comuni aderenti al Consorzio.
Il compito del Commissario deve essere limitato alle seguenti mansioni:
1- Cercare di far cambiare l’Autorizzazione AIA a poter trattare 60.000 t. di FORSU, quantitativo di raccolta indispensabile per poter mantenere l’attuale livello occupazionale ed evitare i licenziamenti, rispettando a pieno la vocazione dell’impianto di compostaggio, tendendo alla produzione di COMPOST di qualità.
Questa soluzione è sicuramente percorribile; infatti un’apertura in questa direzione è arrivata direttamente dal Dirigente Regionale per l’Ambiente, Franco Gerardini, nel corso del vertice sull’emergenza rifiuti, svoltosi nell’aula Consigliare del Comune di Capello, al quale ha presenziato anche l’Ass. Regionale all’Ambiente, Daniela Stati.
2- Cercare di forzare la volontà di Cerratina ad effettuare uno scambio di volumetrie.
Questa soluzione consiste nel cedere delle quote volumetriche della nuova discarica Civeta da utilizzare da parte di Cerratina al momento in cui la stessa sarà autorizzata, soddisfacendo così al debito accumulato.
Soluzione molto complicata e per lo più respinta, in varie circostanze, dalla Società privata che gestisce il Consorzio di Cerratina.

Inoltre noi dell’IDV chiediamo il Commissariamento, (soluzione tra l’altro non esclusa dalla Regione: infatti proprio l’Assessore Regionale Daniela Stati ha fatto il nome di Bertolaso) perché crediamo che la vera responsabile della situazione fallimentare del Consorzio sia la classe politica, che ha gestito l’ente in modo clientelare.

Noi pensiamo che, anzi, come un film già visto, si sta pensando a come svendere e regalare l’unico Consorzio pubblico esistente nella Regione Abruzzo, a qualche Società privata, con un giochetto oramai di moda, cioè si vende una struttura con debito consistente e quel debito successivamente verrà pagato dai cittadini (Vedi Alitalia, Telecom ecc.)
Anche perché l’attuale CdA ha ripetutamente fatto capire che la soluzione, per loro, più semplice e percorribile, è quella dei licenziamenti………. Troppo facile!!!!!!

La nomina del Commissario, resta l’unica soluzione percorribile, in quanto ci troviamo di fronte ad una situazione di Pd contro Pd, come dire San Salvo contro Cupello, Cupello Contro Vasto, Vasto contro il Consorzio ecc., invece in un momento così delicato ci vorrebbe un cartello comune.
Poiché allo stato attuale questo non è possibile, occorre introdurre la figura dell’arbitro che faccia da garante per tutti.
Inoltre riteniamo che è ora di obbligare i comuni consorziati alla raccolta differenziata (soluzione di opportunità anche per la creazione di posti di lavoro)

La segreteria IDV

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